L’Imu non va pagata sugli immobili in costruzione
L’ Imu (Imposta Municipale Unica) va calcolata sugli immobili che risultino ancora in costruzione? Poiché nel nostro Paese non è mai chiaro nulla, la Cassazione ha risposto in modo esauriente. La sentenza n. 17.035 del 08/05/2013 — spiega il sito Investireoggi — ha stabilito che l’Imu non deve essere pagata per tutti gli immobili che sono in costruzione ed anche per tutti quelli che non risultino ancora forniti di una rendita. Secondo la Corte di Cassazione il tributo non è dovuto sugli immobili in costruzione e su quelli che non hanno una rendita perché il principio dell’imposizione dell’Imu si basa sulla legge sui fabbricati e su aree fabbricabili per la quale “un bene non può essere considerato né un fabbricato né un’area fabbricabile se non è ultimata la sua costruzione oppure se non è utilizzato o, infine, se è privo di rendita”. Quindi, tutti gli immobili accatastati nelle categorie F1, F2, F3, F4 e F5, essendo immobili in corso di costruzione, non utilizzati e privi di rendita, non sono soggetti al pagamento dell’Imu.
Diversi Comuni non hanno ritenuto di adeguarsi all’interpretazione fornita dalla Corte di Cassazione, la motivazione è la seguente: la vecchia legge che regolamenta l’Ici (art. 5 del d. lgs. n. 504 del 1992 ) prevede che, se un fabbricato non è ultimato oppure non è utilizzato o risulta ancora sfornito di rendita, deve essere corrisposta l’Ici, oggi sostituita dall’Imu, sulla area sottostante che si sta utilizzando a scopi edificatori. I dubbi rimangono, ma parliamo di una vecchia disciplina l’Ici, che attualmente è stata sostituita dal nuovo tributo Imu. La posizione dei Comuni, che pretendono il pagamento dell’Imu su fabbricati in costruzione o non utilizzati o sforniti di rendita, è indebolita rispetto al contribuente che dalla sua parte può vantare una sentenza della Corte di Cassazione.
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